La lingua neutrale di Camilla Peruch
Federazione Esperantista Italiana publikigis antaŭ 5 jaroj en la Itala Ĉu en Esperanto?
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Priskribo
Nel 1919 con il trattato di Versailles sparisce dalle mappe europee Moresnet, un minuscolo stato fonte di molte controversie. Pochi chilometri quadrati di colline e boschi, che ai primi del ‘900 sono sede della più grossa miniera di zinco di tutta Europa, contesa tra Belgio e Paesi Bassi da circa un secolo.
Partendo da questi presupposti storico-geografici, attraverso la storia di Moresnet, Camilla Peruch ci racconta la storia dell’esperanto, la lingua nata nella seconda metà dell’Ottocento e proposta come idioma ufficiale di questo territorio con l’obiettivo di agevolare il dialogo e la risoluzione dei conflitti.
Conosciamo, tra le pagine, l’ideatore stesso di questo idioma al di sopra delle parti, Ludwik Lejzer Zamenhof, che durante i primi anni di sviluppo del progetto sperimentale, si mette al lavoro in prima persona insegnando questa nuova lingua a chiunque lo desideri. Cominciano così lezioni epistolari, traduzioni di libri, fino a che l’esperanto non inizia ad essere impiegato anche in situazioni istituzionali come la Croce Rossa Internazionale, nelle amministrazioni militari di diversi paesi per poter comunicare con gli alleati e incontra persino il consenso di scrittori come Lev Tolstoj o Edmondo De Amicis.
Il volume è arricchito da una serie di immagini a colori, che ci aiutano ad entrare in contatto con questa grande idea che è l’esperanto, a comprenderne le ragioni e gli obiettivi. Con la prima guerra mondiale il Moresnet è scomparso dalle mappe, ma non l’esperanto. La comunità esperantista, il cui principale rappresentante in Italia è la Federazione Esperantista Italiana (www.esperanto.it) è diffusa in tutto il mondo e lavora per la pace, comprensione e cooperazione tra tutti i popoli.